“Unconventional T-shirt” per scelta
by Claudio Spuri • 4 Settembre 2014 • Design e Comunicazione, Interviste, Marchi e Produzione, Pensieri e parole • 0 Comments
Un progetto nato tra amici e con la voglia, sin dall’inizio, di essere poco convenzionale con tirature limitate, materiali di prima qualità e magliette da realizzare solo quando c’è l’idea giusta. Roberta Fenci ci si è buttata anima e corpo e lo sta portando avanti con tenacia e creatività senza troppi vincoli o forzature, altrimenti che magliette unconventional sarebbero!

In alto: La maglietta “What are the keys”

Ciao Roberta, innanzi tutto benvenuta sul Tatuaggio di stoffa. Di solito chi disegna o produce t-shirt è mosso da un forte interesse verso questo capo e le sue molteplici caratteristiche. Come nasce la tua passione per le magliette e come si è trasformata successivamente in un brand?
Dunque, nel 2007 ho iniziato a collaborare con dei ragazzi che producevano t-shirt personalizzate. Grazie a questo incontro ho realizzato che la t-shirt non è solo un capo di abbigliamento ma è un vero e proprio media espressivo, così è diventato il mio media espressivo ed ho iniziato a creare le mie magliette da indossare.
La curiosità, che questa espressione di creatività ha suscitato, mi ha fatto scoprire e studiare tutta la pop-culture che ruota intorno alle t-shirts stampate sin dagli anni ’60; ho una formazione artistica che in questo mi ha stimolato.
Poi nel 2011 i miei amici Fabrizio e Luca mi hanno chiesto di disegnare insieme una linea di t-shirt per il loro negozio e così è nato Unconventional Tshirt.
Nel caso di Unconventional T-shirt, l’uso della definizione “non convenzionale” nasce quasi come una dichiarazione d’identità per le tue t-shirt e per chi le indossa. Come si riflette questa scelta sul prodotto finito?
La scelta della definizione Unconventional (non-convenzionale) nasce con Fabrizio e Luca, l’idea era quella di produrre delle t-shirts che ci rappresentassero… eravamo tre amici decisamente poco convenzionali e quindi il brand non poteva che essere Unconventional T-shirt… è venuto da se!
Poi in questo progetto io mi ci sono buttata anima e corpo, mantenendolo in vita fino ad ora.
Il claim Be unconventional è un’incitazione ad essere fuori dagli schemi a pensare con la propria testa, a non essere condizionato dalle masse, ad essere creatori di tendenze. Indossare una Unconventional T-shirt significa indossare un capo pensato sotto ogni punto di vista; ogni collezione ha una produzione limitata di soli trenta pezzi e quindi si indossa praticamente quasi un capo unico; le grafiche sono frutto di un processo creativo che è del tutto simile a quello che si mette in campo per produrre un’opera d’arte da esporre in una galleria.
Non c’è uno schema temporale nell’uscita delle varie collezioni… quando c’è un’idea c’è la collezione, quando ho “urgenza” di esprimere qualcosa, allora c’è la collezione!

In alto: La maglietta “Fish and Chips”

In alto: La maglietta “H2O”
Ho visto che sul sito e sul negozio on-line dai ampio spazio ad alcune informazioni sui materiali e sul processo di produzione. Quanto sono importanti i valori di artigianalità e qualità nella realizzazione delle tua magliette?
Questa è una fissa tutta mia, ho voluto sempre stampare su magliette di qualità perché anche la qualità del cotone valorizza la stampa e rende la maglietta più piacevole da indossare; quindi faccio sempre una lunga ricerca, mi informo su ogni dettaglio del capo che scelgo, evito ad esempio di acquistare magliette prodotte in luoghi dove il lavoro viene sfruttato.
L’ultima collezione è stampata su magliette realizzate e prodotte completamente in Italia con tracciabilità certificata; ottima la qualità del cotone e bella la vestibilità; mi è sembrato giusto in questo particolare momento di crisi, dare la precedenza ad un’azienda tutta italiana, anche se mi è costato un po’ di più (ci tengo a sottolineare che ogni collezione si autoproduce, io non guadagno quasi niente dalle t-shirt: ogni collezione venduta finanzia la successiva.)
La tua ultima serie I like being Unconventional è un omaggio alla cultura hipster, nata e diffusasi nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale, e al suo significato di unicità e di controtendenza rispetto a un orientamento dominante. Cosa significa oggi essere hipster e come si legano le t-shirt a questa esigenza di stile personale?
L’hipster dei giorni nostri vive ancora degli stimoli provenienti dalla musica, dall’arte, dalla cultura letteraria e soprattutto dalla tecnologia e non c’è niente di più unconventional dell’hipster contemporaneo capace di costruirsi uno stile di consumo culturale personale che lo distingue dal resto della società. La t-shirt è il capo perfetto per costruire uno stile personale, spogliato di qualsiasi status symbol.

In alto: La maglietta “I like being Unconventional”
Come nascono i tuoi disegni sia dal punto di vista tecnico sia da quello concettuale?
Dipende, a volte elaboro graficamente dei disegni realizzati a mano, come nella grafica What Are The Keys a volte creo degli artwork direttamente al computer, con tavoletta grafica e tutto il kit del bravo grafico ma parto sempre da un’intuizione, un’idea che mi viene magari leggendo un libro o ascoltando musica. In questo do sfogo al mio percorso artistico: possono passare settimane prima che da una bozza d’idea venga fuori la grafica giusta per una T-shirt Unconventional.
Ogni elemento e segno ha un suo perché nel mio personalissimo processo creativo.
Cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe avere una t-shirt per essere veramente unica?
A me piace molto girare su internet a cercare t-shirt makers che spesso fanno cose veramente belle; ne ho alcune che non indosso quasi mai perché mi piacciono talmente tanto che ho paura di rovinarle! Quelle per me sono tutte t-shirt uniche, perché in qualche modo mi rappresentano.
Poi nel mio cassetto c’è una t-shirt vecchia e sfilacciata e non è neanche stampata. È una vecchia maglietta di mia madre e quella per me è una t-shirt unica!… Mah, non so come rispondere alla tua domanda; forse per essere veramente unica, una t-shirt deve solo… appartenerci.
E per finire, sempre in tema di cassetti, una domanda difficile. Qual è la tua maglietta nel cassetto?
La mia maglietta nel cassetto? Ne ho a decine e sono affezionatissima a molte, ma forse direi… la prima che ho realizzato per me anni fa e che ha ispirato What Are The Keys. È un gigantesco cuore umano stilizzato con appeso un cartello con su scritto “come in, we’re OPEN!”… Sto pensando di riprenderla e rielaborarla per la prossima collezione!
Grazie Roberta per la disponibilità, e in bocca al lupo per le tue prossime magliette.
Grazie a te Claudio!
Link utili:
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In alto: La maglietta “Moon”