Se la creatività è una parola in codice
by Claudio Spuri • 12 Giugno 2013 • Arte, Design e Comunicazione, Pensieri e parole • 6 Comments
“Check Yourself.” ovvero “darsi una controllata”, “puntare su sé stessi” o anche “controllare l’imprevisto”. Un’espressione aperta a tante forme e interpretazioni, ma non poteva essere altrimenti se il personaggio che la indossa si chiama Joshua Davis.

In alto: Foto di Gerhard Kassner
Sembra così difficile descrivere i significati, reali o contestuali, di questa maglietta, ma se stasera mi impegno sono certo che le passioni comuni, per la grafica, le strutture geometriche e i tatuaggi, mi daranno una mano.
Lui è Joshua Davis, un designer americano eclettico e decisamente creativo che ama lavorare e giocare con le immagini. Sul suo sito se ne trovano tante, colorate e complesse ma soprattutto generate da un codice che partendo da specifici parametri di comportamento ne determina forme e combinazioni spesso autonome e imprevedibili.
È la casualità, l’imprevisto controllato del design generativo che per Joshua Davis è diventato ormai un metodo imprescindibile di lavoro nonché un evidente modo di essere, come dichiara lui stesso in questo video.
A noi basta guardare i suoi lavori e le sue conferenze, questa per esempio, o ascoltare i suoi consigli “Aim High, Keep Moving” o “Don’t miss the fun!” per goderci il suo stile esuberante, stimolante, imprevedibile, e per conoscere le sue tante espressioni ben rappresentate “casualmente” dalla sua essenziale ma eloquente t-shirt.
Ecco, ho finito! Ma prima di chiudere vorrei fare due ringraziamenti: il primo a Giordano per avermi presentato (per ora solo virtualmente) Mr. Davis, e il secondo a Paolo e Francesco per aver creato le basi per questo nuovo incontro.
Altre informazioni:
Typo London 2012: Joshua Davis: The Social Grid
Intervista: Joshua Davis: Combining Technology & Art
6 Responses to Se la creatività è una parola in codice