Dalle parole alle magliette Mammamatta
by Claudio Spuri • 11 Novembre 2013 • Design e Comunicazione, Interviste, Marchi e Produzione, Pensieri e parole • 1 Comment
Ornella Sprizzi è una bravissima copywriter e lavora nel campo della comunicazione e dell’Advertising. Ama le parole e crea contenuti per media analogici e digitali. Da un po’ è anche mamma e oggi ha deciso di unire queste due realtà in una nuova avventura che ha chiamato Mammamatta, un nuovo brand di t-shirt dedicato alla bellezza della maternità.
In alto: Un modello dal catalogo Mammamatta
Ciao Ornella, come ti è venuta l’idea del progetto e del nome Mammamatta?
Quando una donna è incinta, il pancione diventa oggetto di sguardi e di attenzioni da parte di chi la circonda. È una forma con un incredibile potere ipnotico, sarà per questo che si chiama “stato interessante”? Il pancione è il primo simbolo che contraddistingue la futura mamma, e gli abiti che lo ricoprono diventano essi stessi simbolici. La maternità si manifesta infatti anche attraverso precise scelte nell’abbigliamento, che permette di rivelare oppure nascondere agli altri il proprio stato. In gravidanza più che mai convivono queste due esigenze: celare e celebrare, velare e rivelare. L’idea nasce da questa riflessione.
Il naming è nato con grande semplicità: “Tu sei tutta matta!” è una delle frasi che mi sento ripetere più spesso da sempre. E da quando sono mamma, ho imparato che non prendersi troppo sul serio è fondamentale per un genitore.
Perché hai scelto proprio le t-shirt come veicolo espressivo e come possibilità di business?
La t-shirt è un grandissimo veicolo espressivo: rivela la nostra personalità, comunica un’identità, racconta uno stato d’animo. È quindi perfetta per dar voce alla peculiare urgenza comunicativa della dolce attesa, per interpretare i diversi mood che accompagnano la donna in questi 9 mesi, per giocare con l’altalena emotiva che caratterizza una futura mamma. E poi la t-shirt non segue le stagioni e non passa mai di moda. Per questo è ideale anche da un punto di vista commerciale.
Per Mammamatta sei stata più mamma o più copywriter?
L’ispirazione nasce sempre dal mio essere mamma e dalla mia gravidanza ancora in corso. Ogni sintomo, voglia o emozione che ho fermato in una t-shirt l’ho vissuta io per prima. Poi entra in gioco la copywriter, che la sintetizza in poche parole e cerca di dargli una forma buona.
In alto: Due modelli dal catalogo Mammamatta
Nelle tue magliette hai dato molta importanza ai testi e al loro trattamento grafico. In generale il risultato è una linea esteticamente molto fresca e ben curata. Come ti sei trovata a fare i conti con lo spazio offerto dalle t-shirt?
In realtà lo spazio di una t-shirt è immenso. Il suo essere un oggetto errante, a metà fra il pubblico e il privato, apre le porte a un’infinità di possibilità. Immaginare i diversi lettori modello – le donne che la indosseranno, le persone che entrano in relazione con lei – e i diversi contesti di utilizzo mi dà la possibilità di spaziare moltissimo dal punto di vista creativo.
Mammamatta è come se raccontasse delle storie. Pensieri, voglie e cambi d’umore molto familiari soprattutto alle donne che vivono o hanno vissuto la realtà della gravidanza. Pensi che un linguaggio del genere possa tornare utile anche a future mamme e a futuri papà?
Credo che ironia e autoironia siano due grandi qualità, e come dicevo prima, sono fondamentali per le nuove mamme e i papà. Prima di avere figli, siamo tutti genitori perfetti. Ma dal momento del rientro a casa con il nuovo arrivato, ci troviamo di fronte a piccoli problemi quotidiani, dobbiamo fare i conti con le nostre aspettative, abbiamo mille decisioni da prendere. L’ironia aiuta a sdrammatizzare e favorisce la comunicazione.
Di notte, quando ti aggiri per casa come uno zombie, cullando disperatamente un neonato urlante, non ti aiuterebbe indossare una t-shirt con la scritta “WALKING DAD”?
In alto: Tre modelli dal catalogo Mammamatta
Hai scelto il crowdfunding di Ulule per sostenere economicamente e portare avanti il tuo progetto. Puoi dirci come funziona questa piattaforma di finanziamento collaborativo?
Ulule è una piattaforma francese che consente di organizzare progetti di fund-raising. L’ho scelta perché è internazionale e perché ha finanziato molti progetti in ambito non tecnologico, mentre oggi sembra che solo le start up del settore IT, definite “altamente innovative” meritino di essere finanziate.
Su Ulule, chiunque può donare anche pochi euro per sostenere un’idea, in cambio di un semplice grazie o di un gadget.
Se raggiungi il budget prestabilito, il progetto viene finanziato, altrimenti le donazioni vengono restituite ai supporter senza costi aggiuntivi.
E per finire, una domanda difficile. Qual è la tua maglietta nel cassetto?
Attualmente, la mia maglietta nel cassetto è una taglia XL! Seriamente, mi piacerebbe portare avanti il progetto Mammamatta, perché mi permette di fare esattamente quello che mi piace, e di farlo per qualcuno di cui posso comprendere appieno le esigenze. Soprattutto, mi permette conciliare il lavoro col ruolo di mamma.
Ma reinventarsi fa parte del mio mestiere, curiosità e voglia di mettersi in gioco del mio carattere. Per cui lascio i cassetti sempre un po’ aperti.
Mammamatta Project from Mammamatta on Vimeo.
Grazie Ornella per la disponibilità e in bocca al lupo per la tua iniziativa.
Link utili:
Mammamatta Sito istituzionale
Mammamatta su Ulule.com
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