Una recluta chiamata maglietta
by Claudio Spuri • 7 Settembre 2016 • Bianche, Il tatuaggio di stoffa, Società e costume, Storia della t-shirt, Vintage e storiche • 3 Comments
Nel 2013 ho letto tanti articoli, in gran parte online, dedicati ai cento anni della t-shirt. Ipotesi comuni che associavano la sua nascita all’esercito americano e al periodo vicino all’inizio della Prima guerra mondiale.
In realtà non è così. L’origine della maglietta si deve a molteplici fattori e a dimostrarlo sono testimonianze e fotografie d’epoca che, pur circoscritte all’ambito militare, documentano un’origine non esclusiva dell’esercito statunitense e soprattutto una datazione più lontana.


In alto: Equipaggio della nave U.S.S. Oregon, 1897 ca. Foto: Archivio Edward H. Hart, Detroit Publishing Company. Fonte: shorpy.com
“Universo T-shirt” al Miteeca Festival
La storia /6: LA DIFFUSIONE TRA I SOLDATI
Sebbene la gran parte delle teorie tendano ad accreditare univocamente l’ambiente militare come effettivo punto di origine della t-shirt moderna, esistono tuttavia tesi e aneddoti differenti sulle dinamiche che portarono alla sua evoluzione e alla sua effettiva diffusione all’interno di tale ambiente.
Una di queste la racconta Harold Lipson, vice presidente della Champion Products, Rochester il quale sostiene che nella prima metà del 1800 i soldati della Marina britannica indossassero abitualmente un capo intimo di lana e senza maniche. Quando un membro della famiglia reale fu incaricato di ispezionare la flotta, il comandante, non ritenendo degno presentare i suoi marinai sudati e con la peluria delle ascelle in vista, ordinò di aggiungere le maniche al loro indumento.

In alto: Equipaggio della nave HMS Trafalgar della Marina britannica, 1897. Foto: National Maritime Museum Reproduction ID: 59-656. Fonte: commons.wikimedia.org

In alto: La flotta di un sottomarino americano, 1913 ca. Foto: Archivio Donald M. McPherson. Fonte: history.navy.mil

In alto: Un marinaio della Marina reale britannica libera uno schiavo africano, 1830 ca. Fonte: aframroots.com
Durante la Seconda guerra mondiale le t-shirt bianche, come indumento da guerra, mostrarono l’inconveniente di risultare eccessivamente visibili, rendendo in certe occasioni chi le indossava un bersaglio molto facile.
Un rimedio decisamente originale fu quello di tingerle di scuro con i fondi del caffè, creandone una nuova versione di un più rassicurante e mimetico color grigio-verde.
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Fonti:
Scott Fresener, The T-Shirt Book, Gibbs-Smith Publisher, 1995
Claudio Spuri, T-shirt Il tatuaggio di stoffa, Tunué, 2006

In alto: Deborah Kerr sul set del film “Intermezzo matrimoniale”, 1945. Foto: Hulton Archive/Getty Images. Fonte: ilpost.it

In alto: Copertina di LIFE del 13 luglio 1942.

In alto: Tre uomini dell’esercito americano, Fort Knox, 1942. Foto: The Library of Congress. Fonte: ilpost.it

In alto: Soldato americano a Pearl Harbor, 1942. Foto: Bob Landry. Fonte: The LIFE Picture Collection/Getty Images; time.com (Foto n. 20)
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