“Help” così vicini così lontani
by Claudio Spuri • 14 Gennaio 2017 • Politica e Propaganda, Provocazione e Protesta, Società e costume, Storia della t-shirt • 3 Comments
Un post scritto su facebook quasi un anno fa mi ricorda la storia di queste due magliette.
Viste insieme, queste fotografie hanno una grande forza evocativa e per questo motivo dopo averle ritrovate casualmente, qualche giorno fa, ho pensato valesse la pena tenerne traccia anche qui, su questo blog.
Così vere, impietose, incredibilmente simili: due t-shirt bianche, e due corpi neri, con sopra alcune parole scritte a mano. Tra queste spiccano due “Help” che a cinquant’anni di distanza, l’uno dall’altro, raccontano in modo analogo un vissuto quotidiano di emarginazione e, allo stesso tempo, di riscatto sociale.
Due manifestazioni a favore dei diritti civili: una, grandissima e indimenticabile; l’altra, piccola, improvvisata e quasi dimenticata.
La prima è la storica Marcia su Washington per il lavoro e la libertà del 28 agosto 1963, organizzata da Martin Luther King e dai leader di altre organizzazioni attive nella lotta per i diritti civili. La fotografia, scattata dal fotografo Paul Schutzer e appartenente all’archivio Time (The LIFE Picture Collection/Getty Images), mostra da vicino alcuni partecipanti che formano una catena umana.
La seconda, invece, è la protesta di un gruppo di migranti africani, avvenuta a Ventimiglia il 14 giugno 2015 (ne ho parlato anche qui), dopo essere stati bloccati in territorio italiano e costretti a interrompere il loro cammino verso la Gran Bretagna, a causa della chiusura della frontiera da parte delle autorità francesi.
Immagini che raccontano il loro tempo, distanti ma somiglianti nel mostrare due giovani, un afroamericano e un africano, nella loro comune azione di protesta. Il giovane di Danville VA., come suggerisce la scritta sulla sua maglia, è arrabbiato e deciso a conquistare i propri diritti dopo secoli di violenze. La sua maglietta semplice, oltre alla provenienza geografica, ne svela l’origine umile ma non è il solo lì in mezzo perché insieme a centinaia di migliaia di altri manifestanti sono pronti a cambiare finalmente la loro storia.
Ben diversi sono la disperazione e l’isolamento sociale del giovane migrante di Ventimiglia. La sua maglietta è un gesto estremo e coraggioso così come il suo viaggio in una società, nonostante tutto, ancora in salita.
Analogie e differenze di due contesti sociali che seppur lontani propongono entrambi, a distanza di mezzo secolo, la medesima urgenza di comunicare, in modo istintivo e immediato.
Leggi anche Strade senza uscita scritte a mano a Ventimiglia
Fonti fotografiche:
- The March on Washington: Power to the People, di Ben Cosgrove su time.com
- ‘Mind your own business!’ UN official blasted for ordering Britain to take MORE refugees, di Nick Gutteridge su express.co.uk

In alto: Fotografia di Paul Schutzer – © The LIFE Picture Collection/Getty Images (Fonte: time.com)

In alto: © EPA/AP (Fonte: www.express.co.uk)
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