• Tutte contro Donald Trump?

    by  • 4 Giugno 2016 • Marketing e Pubblicità, Politica e Propaganda, Solidarietà e sensibilizzazione • 2 Comments

    Le t-shirt alle presidenziali USA 2016. Tra i casi più interessanti apparsi finora, in queste primarie, spiccano infatti le magliette presenti in due spot contro il candidato repubblicano e il suo linguaggio offensivo e razzista nei confronti di donne e immigrati. Entrambe le tematiche sono serie e importanti ma siamo negli Stati Uniti e le sorprese non mancano.

    “Trafficanti”, “Assassini”, “Ladri”, “Aggressori”: così sono stati definiti i latino-americani da Donald Trump durante la sua campagna elettorale e loro hanno risposto usando quelle stesse parole, piene di pregiudizio, capovolgendone il significato. Prima davanti e poi dietro, il gioco è stato semplice.
    È una storia che cambia e che propone un finale diverso dalle apparenze e senza pregiudizi. A raccontarlo è lo spot uscito a metà marzo e realizzato da Chirla Action Fund, organizzazione californiana che tutela i diritti degli immigrati. Il video è parte della campagna di propaganda e di sensibilizzazione Turn Ignorance Around firmata con l’hashtag #TurnIgnoranceAround e sul sito si possono trovare, anche in vendita, tutte la magliette.


    Il caso del secondo spot è ancora più interessante. Si tratta di Speak, pubblicato a metà maggio da Priorities USA, il comitato che supporta la candidatura di Hillary Clinton, in cui alcune donne indossano diverse t-shirt con stampato sopra il volto dello stesso Trump mentre mimano con la bocca, in simultanea con l’audio originale, alcune frasi volgari che Donald Trump aveva riferito in passato ad altrettante donne famose.

    La faccia di Trump, rappresentata in pose bizzarre, evidenzia e aumenta il senso di negatività già presente nel tono e nei contenuti della sua voce, ridicolizzandolo e trasformandolo anche visivamente nel bersaglio unico dello spot.
    “Le usciva sangue dappertutto”, “Aveva un bel corpo? No, aveva un culo grasso, eccome!”, “Se Ivanka non fosse mia figlia, forse ci proverei” sono alcune delle frasi che, ovviamente, tolte dal loro contesto originale possono acquisire significati non sempre corretti.

    Sul canale twitter di Priorities USA sono stati pubblicati alcuni mini spot dedicati ognuno a una singola citazione e questi sono i link:

    Spot 1: “Blood coming out…”
    Spot 2: “You like girls that…”
    Spot 3: “Tell them to go…”
    Spot 4: “If Ivanka weren’t…”
    Spot 5: “I view a person who…”
    Spot 6: “Does she have a good…”

    Ma il video va avanti fino alla fine quando una speaker fuori campo si rivolge alle donne americane chiedendo loro se quell’uomo raffigurato come la caricatura di sé stesso potesse davvero rappresentarle e, allo stesso tempo, sottolineando implicitamente quanto fossero in realtà lontane quelle “due” facce che nel video erano tanto vicine.

    E adesso è il momento della sorpresa. Soltanto a due giorni dal lancio ufficiale dello spot il giornalista Seth Meyers ne ha proposto una divertente versione pro Trump mandando in onda, durante il programma Late Show, un finto spot realizzato da fantomatici supporter di Trump, nel quale la voce registrata e la faccia sulle magliette bianche stavolta erano proprio quelle della rivale Hillary Clinton. Insomma, chi la fa l’aspetti e questo è il risultato.

     

    Leggi anche:

    Per approfondire:

    • Latinos Admit to Being ‘Murderers,’ ‘Traffickers’ and ‘Thieves’ in Anti-Trump Ad, di Ann-Christine Diaz su Creativity-online.com
    • Clinton punta sulle donne, il suo testimonial (involontario) è Donald Trump, di Martino Mazzonis su Left.it
    • See ‘Trump Supporters’ Mouth Fake Hillary Clinton Quotes, di Brittany Spanos su rollingstone.com
    • Trump rails against attack ad that lumps ‘F-bomb’ in with slams on famous women…, di David Martosko su dailymail.co.uk

     

    2 Responses to Tutte contro Donald Trump?

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